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Il Sacrario
“Nella primavera del 1932 si iniziarono i lavori per il monumento ossario sul colle delle Laiten, davanti alla contrada dove ancora c’erano i ruderi delle case che non erano state ricostruite. I ragazzi del paese su quel colle erano sempre saliti per i loro giochi e anche i loro padri (…)
Un giorno d’estate arrivarono lassù ingegneri e geometri accompagnati dal podestà e dal segretario del Fascio. I tecnici con paline, corde metriche e teodoliti si misero a guardare, misurare, scrivere. Era stato proprio lì, sulla collina dei giochi, che le autorità di Roma dopo proposte, discussioni, esami, sopralluoghi avevano deciso di costruire il grande monumento che doveva accogliere le spoglie dei tanti eroi caduti sull’Altipiano per la salvezza della patria. E così si distrussero tanti sereni cimiteri tra i prati e i boschi per fare quel grande arco in stile imperiale”.
Da “Le stagioni di Giacomo”
IL LUOGO
Il Sacrario militare di Asiago, il monumento più visibile dell’Altopiano, è uno dei maggiori ossari della Prima Guerra Mondiale: ospita i resti di oltre 54mila soldati italiani e austro-ungarici caduti e originariamente sepolti in 36 cimiteri di guerra; è composto da una cripta quadrata di 80 metri di lato, sormontato da un arco quadrato di 23, alto 47 metri. Nel parapetto del terrazzo sono riportati i nomi e la localizzazione dei principali teatri delle azioni belliche. Progettato dall’architetto Orfeo Rossato fu inaugurato dal re Vittorio Emanuele III nel 1938.
Al suo interno ospita un museo del conflitto, e avrà presto installazioni virtuali e un collegamento in rete con gli altri sacrari della guerra. L’ossario è anche il punto di partenza della via Tilman che ripercorre il tragitto compiuto dal maggiore Harold William Tilman, responsabile per i comandi alleati della zona dell’Agordinodurante la Resistenza, per raggiungere il suo posto di comando dopo essere stato paracadutato sull’Altopiano (a Granezza) nel maggio del 1944.
Visite (gratuite) tutti i giorni escluso il lunedì.