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Contrada Zocchi
“Andavo, un pomeriggio, a zonzo per i pascoli e le colline assieme al mio cane e quando arrivammo nei pressi della contrada Stöcke lo rimisi al guinzaglio perché, sui prati appena sfalciati, pasturavano le galline. Avvicinandomi alle quattro case notai una grossa pietra squadrata che faceva da gradino all’entrata di un orto. Sempre le grosse pietre che portano i segni del lavoro umano mi affascinano, e rimasi sorpreso nel vedere su questa incisa una data, “1602”, che per la nostra piccola patria, dove la Grande Guerra ha tutto sconvolto, è una data abbastanza remota”.
Da “Amore di confine”, “Il tesoro negli stivali”
IL CONTESTO
Lo scrittore ambienta nella casa con la pietra incisa la vicenda di un uomo che, come molti compaesani, nell’Ottocento se ne andava a lavorare nei territori dell’impero austro-ungarico, nel suo caso nelle miniere d’argento della Slovacchia. Portandosi a casa un briciolo d’argento ogni giorno, a fine carriera aveva messo insieme una piccola fortuna, e così quando tornò alla sua contrada imparò a fondere il metallo, costruì un forno e dei crogioli, si fece degli stampi e – ricavata una stanza nascosta nella roccia – cominciò a sfornare, con parsimonia, dei talleri d’argento di Francesco Giuseppe, che gli permisero di vivere la sua pensione in tranquillità.
IL PERCORSO
La contrada del racconto, ora denominata Zocchi (“ceppi”), si trova a est dell’Ossario, a meno di tre chilometri dal centro, lungo una strada secondaria (via Fiume) che partendo da via Matteotti e attraversando vasti prati si dirige a est, fino a sbucare nella provinciale che da Gallio conduce al Turcio e quindi a Bassano. La contrada viene attraversata, la mattina presto della Rogazione, dalla processione dei fedeli che si dirige alla contrada Bertigo. Vi passa anche il sentiero 805 del Cai che partendo dal Sacrario Militare ricostruisce il tragitto compiuto nell’estate del 1944 dal maggiore Harold William Tilman, per raggiungere i comandi alleati della zona di Falcade, di cui era responsabile, dopo essere stato paracadutato a Granezza. Dopo aver raggiunto Bertigo l’Alta via Tilman sale verso il crinale (m. 1.252) tra cima Echar e Valbella, quindi raggiunge il Col del Rosso e frazione Sasso (vedi itinerario). Facendo base nel piazzale dell’Ossario si può utilizzare il sentiero (n . 805) che sbuca sulla strada tra la parte alta e quella bassa della contrada, e per il rientro imboccare a sinistra quello parallelo circa 200 metri dopo, che riporta al piazzale passando per la casa del Ferro.