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Cima Portule
“Era stato per un inverno sul culmine di quella montagna dove ancora ci sono i resti della sua baracca, gli scavi dei ricoveri, gli zoccoli di cemento con le barre di ferro per i cavi. Lassù per tanti anni andavo nel tardo autunno a cacciare le pernici bianche.
Ma ieri l’altro ci sono risalito per portare un pensiero al mio amico libraio. Il vento soffiava dai canaloni portando fiocchi di nebbia e una coppia di aquile volteggiava in caccia; i boschi, in basso, si perdevano fin dove arrivava lo sguardo, dalla foschia estiva emergeva la cima da dove Robert Musil guardava la mia terra. La baracca dove i soldati austriaci avevano passato un inverno era crollata, le travi del tetto e le tavole stavano diventando humus e tra queste crescevano cuscini di campanule e di sassifraghe…”.
Da “Amore di confine”, “Il vino della vita”
IL CONTESTO
Cima Portule era la montagna più amata da Mario Rigoni Stern. Nel racconto l’autore parla del libraio di un paese del Trentino che accoglieva nel suo negozio il giovanissimo caporale degli alpini a caccia di libri: qui acquistò, nelle edizioni mini che circolavano al tempo, “La Divina Commedia”, “L’Orlando furioso” e “Il bel paese” di Stoppani, che avrebbe portato con sé nello zaino in Russia. Trent’anni dopo lo scrittore, già affermato, si vide arrivare in casa un vecchio libro sull’Altopiano, che gli era stato spedito proprio dall’anziano libraio, diventato un suo lettore senza sapere che egli era proprio il giovane militare che frequentava la sua libreria.
IL PERCORSO
Si lascia l’auto alla Malga Larici di Sotto (m. 1.625) che si raggiunge risalendo la strada della val Renzola, imboccata lasciando la statale della Val d’Assa circa un chilometro dopo l’Osteria del Ghertele (vedi il percorso alla Malga al Dosso). Il percorso segue per circa 3 chilometri la strada militare austriaca “Erzherzog Eugen Strasse” (costruita nella primavera del 1916 dagli uomini del III Corpo d’Armata austriaco) con belle vedute sulla Val Renzola e la Val d’Assa. Si percorre bene anche in bicicletta, fino alla Bocchetta Portule.
Per raggiungere la vetta invece, quando la strada gira decisamente verso sud (quota 1.788) si imbocca (a piedi) a sinistra il sentiero 826 che sale ripido verso Porta Renzola (m. 1.949), da cui si gode uno splendido panorama sulla Valsugana; da qui sulla destra si risale il crinale (attenzione ai tratti esposti) fino a raggiungere quota 2.295 del monte Kempel e da qui in direzione sud rapidamente la vetta (m. 2308) in circa due ore di cammino. Il panorama è imponente, e spazia a 360° dall’Altopiano, ai Lagorai, alle Dolomiti; si possono ancora osservare interessanti reperti bellici, in particolare i resti di tre teleferiche austriache.
Il sentiero prosegue poi lungo la dorsale fino ai Cornetti di Bocchetta Portule (m 2.148), sfiora il Colombaretta (m. 2.046) e scende fino a un fontanella e quindi a Bocchetta di Portule (m. 1.937), dove una galleria ospitava un’imponente postazione austriaca e una cisterna per l’acqua. Da qui si può rientrare agevolmente con la mulattiera fino a Malga Larici, dopo circa 6 ore di cammino.