Le grotte
Secondo massiccio carsico d’Europa, il territorio dell’Altopiano è percorso da numerose cavità sotterranee: ne sono state esplorate oltre 3000, la più profonda delle quali (1011 metri) è l’Abisso di Malga Fossetta. Fra le grotte più spettacolari, e più facilmente raggiungibili, c’è sicuramente il Tanzerloch, meno di un chilometro a ovest del centro di Camporovere, nel pendio nord della Val d’Assa. Si tratta di un’enorme voragine a cielo aperto con un’apertura di circa 40 metri di diametro e 80 di profondità. Il suo nome (Buco delle danze) fa risalire l’origine della grotta all’antica leggenda di un pastorello che – alla ricerca delle sorellina scomparsa – assiste all’oscena danza di un gruppo di streghe col demonio, a cui pone termine invocando ad alta voce l’Arcangelo San Michele e gettando tra loro una croce: con un fortissimo rombo la terra si apre e inghiotte tutto. La Leute Kuvala (Grotta del popolo) si trova al Bisele, nel territorio di Canove, dove il torrente Ghelpach confluisce nella Val d’Assa. Si può visitare scendendo dalla strada per un breve sentiero attrezzato con dei pioli di ferro, piuttosto difficile. Spettacolare, dalla seconda sala, la visione di un grande masso incastrato nel finestrone che si affaccia sulla valle.
Cinquecento metri a sud-est del Rifugio Campolongo, nel comune di Rotzo, si trova invece la voragine dello Sciason, profonda 96 metri: un grande finestrone accessibile dall’esterno, sulla parete Nord, consente di osservare il primo pozzo da una specie di balcone sospeso a 30 metri di altezza.
Fra le numerose doline che circondano la vetta del Monte Chiesa si segnala infine lo spettacolare Buso del Giasso, 200 metri a nord della cima, con uno scenografico ingresso e un vero e proprio ghiacciaio all’interno.