Home          Contatti          Archivio news           ENGLISH
off

La piazza

I giardini di Piazza Carli ad Asiago (foto: Iat Altopiano di Asiago)

I giardini di Piazza Carli ad Asiago (foto: Iat Altopiano di Asiago)

“Il paese era ormai stato ricostruito, solamente qualche baracca restava qua e là; il nuovo municipio, tutto in blocchi di marmo rosa a vista, aspettava il principe Umberto di Savoia per essere inaugurato. Anche le sei nuove campane, posate sui tronchi davanti alle porte della chiesa, erano in attesa che il campanile venisse terminato per salire nella cella campanaria (…)

Fu qualche giorno prima della festa patronale di San Matteo apostolo che vennero tirate sul campanile, e tirate è la parola giusta perché con argani, paranchi, carrucole e funi allestite dall’impresa dei fratelli Masain, tutto il paese si riunì per issarle come in un grande tiro alla fume. Anche i ragazzi delle scuole, attraverso gli insegnanti, furono invitati a partecipare. Le campane erano state preparate ai piedi del campanile; a una a una furono legate e innalzate con una lunghissima e grossa corda che ridiscendeva a terra attraverso l’armatura preparata nella cella campanaria. La lunga fila della gente partiva da sotto il campanile, passava davanti alla bottega degli Stern, risaliva per la strada del Mazzacavalli e arrivava fino al Croxebech.”

Da “Le stagioni di Giacomo”

 

IL CONTESTO

La popolazione di Asiago impegnata nel sollevamento delle campane (settembre 1927).

La popolazione di Asiago impegnata nel sollevamento delle campane (settembre 1927).

Siamo nel settembre del 1927, e nelle prime pagine del suo romanzo di formazione Mario Rigoni Stern introduce l’amico Giacomo e se stesso, a sei anni, impegnati assieme agli altri paesani a tirare la corda per sollevare le campane del nuovo campanile. È un brano che rimanda ad un altro de “L’anno della vittoria”, quando Matteo e il padre tra le macerie del campanile trovano un frammento delle vecchie campane (v. itinerario della Val d’Assa). Il paese ha ricominciato faticosamente a vivere, anche se la memoria della guerra, del profugato e dei primi durissimi anni della ricostruzione e della vita nelle baracche è ancora vivissima.

 

IL LUOGO

La Fontana del fauno (ph: Roberto Costa Ebech)

La Fontana del fauno (ph: Roberto Costa Ebech)

La piazza centrale di Asiago ha ormai quasi assunto la conformazione attuale: a est il Municipio, (progettato dal veneziano Vittorio Invernizzi), i cui lavori erano iniziati il 6 luglio del 1924 con la posa della prima pietra commemorativa (su cui era stata scolpita la frase “Ex igne splendidor”, motto della ricostruzione) e sarebbero stati completati nel 1929; sul lato ovest c’è il Duomo dedicato al patrono San Matteo, riedificato sul luogo dell’antica chiesa del 14. secolo, e inaugurato nel 1926; il lato sud della chiesa ospita dal 2003 una copia dell’antica meridiana con diversi sistemi di misurazione delle ore (italico e babilonese) e una scritta in cimbro che significa “taccio quando la luce manca, ma quando parlo dico il vero”. A sud del Duomo, infine, sempre in quegli stessi anni si sta realizzando, al centro dei giardini, la fontana del fauno, la divinità della campagna e dei boschi.

 

About the Author