
Sono tantissimi i toponimi di origine cimbra nei quali ci si imbatte leggendo i libri di Mario Rigoni Stern e girando per l’Altopiano: c’è chi sostiene però (Paola Barbierato, in “L’Altopiano dei Sette Comuni”, a cura di Patrizio Rigoni e Mauro Varotto, Ed. Cierre, 2009) che si tratta di una tedeschizzazione di nomi antecedenti alle ondate migratorie germaniche, legati spesso ai proprietari dei fondi. Prettamente cimbri sono invece i microtoponimi, derivati dalle utilizzazioni successive del territorio. Ecco alcuni esempi, con il significato in cimbro e quello alternativo legato all’origine latina dei nomi (NB: nei testi e sulle cartine la grafia non è sempre omogenea).
Asiago: da Sleghe, taglio di boschi (oppure l’antecedente latino “bosco di Asillius”)
Roncalto: come Ronchi, deriverebbe dal latino medievale “runcum”, terreno dissodato
Stoccareddo: da Stock, ceppaia
Conco: da Kunken, conca, contrada (opp. dal latino “concha”, avvallamento)
Lusiana: da Lusaan, piante, pascoli (opp. dal latino “fattoria di Lucilius”)
Enego: da Ghenebe, fortezza presso l’acqua (opp. derivato dal nome personale Enika o Enicus)
Foza: da Wüsche, prato (opp. “fovea”, poi “fodia”, buca)
Gallio: da Ghèl, luogo delle acque (vi nasce il Ghelpack e la Frenzela, ma anche da “Galatus”, nome greco dei Galli)
Roana: da Robaan, abitazioni solide (opp. dal latino “rubus”, rovo)
Camporovere: da Kamp-roban, radura di Roana (opp. “campus robur”, campo della quercia)
Canove: più antico del nome nome cimbro Roan, lungo dosso, era la denominazione romanza che poi si è imposta nel ‘500, “case nuove”
Cesuna: da Kan Züne, abitazioni recintate (opp. da “caedere”, disboscare)
Treschè: da Skada, ceppaie (opp. da “tresca”, mucchio di fieno)
Rotzo: da Rotz, pendio erboso in pendenza (opp. dal latino “rozium”, gregge)
Altaburg: vecchio borgo o vecchio castello
Altarknotto: vecchia pietra
Val d’Assa: da Ass-tal, acqua che scorre in una valle profonda
Barental: valle degli orsi. Tal, valle, si trova in molti nomi composti
Bisele: praticello (il suffisso diminutivo -le individua con buona precisione i toponimi cimbri)
Croxebech: piazza Croce
Ecke: dosso, collina, con molte varianti spesso in forma diminutiva
Ebene: pianoro
Ferrozzo: l’altro nome di Cima XII, da Freyjoch, montagna dedicata alla dea Freya
Frenzela: da Freyentaal, valle dedicata alla dea Freya (opp: torrente in una valle profonda)
Kaberlaba: monte dello stagno (laba)
Katz: forse dal cimbro Khatz, latifoglia, oppure “sentiero ripido, da gatto”. La variante Monte Bi fa riferimento alla forma di due sentieri che lo percorrono verso la cima
Gadena: precipizio, burrone
Gaiga: contrada su un’altura
Grabe: fossa, diffuso in molte varianti, relative a valli e ruscelli
Ghelpack: ruscello di Gallio
Laite: pendio, con le varianti Laiten e Leite
Marcesina: da Merck-wisen, prati di confine
Martello: da Mar-tal, valle dedicata alla dea Mara, oppure “grande valle”
Mazze: da maez, campagna
Moor: monte sassoso, friabile
Mos: con le varianti Mosc, Mosciagh, Mosele rimanda a una palude
Portule: da por, monte, e tell o tull, ripido
Prunde: con le varianti Prundele, Prunele, Prunno indica una sorgente
Zebio: come Zovo, Zovetto, Zoviello deriva da passo, giogo