A malga Fossetta, sulle tracce dei “Piccoli maestri”.

La zona di Malga Fossetta è il teatro dei grandi rastrellamenti nazifascisti del 5 e 10 giugno 1944 che dispersero il gruppo dei “piccoli maestri” guidato da Toni Giuriolo e immortalato da Gigi Meneghello nell’omonimo libro. Il comandante partigiano era stato inviato sull’Altopiano dal CLN regionale a maggio per cercare di dirigere e unificare le formazioni partigiane profondamente divise per mentalità, ideologia e screzi personali.

Sacello di Malga Fossetta

Sei furono i partigiani caduti in quei giorni, fra cui Rinaldo Rigoni (il Moretto), a cui è dedicato il racconto di Mario Rigoni Stern “Un ragazzo delle nostre contrade”; a ricordarli c’è un sentiero che parte dalla Porta dell’Incudine e raggiunge le lapidi a loro dedicate sulla cima e sui contrafforti dell’Isidoro, da cui precipitarono per non farsi prendere vivi dai tedeschi. Lo scrittore asiaghese ritornò sull’episodio anche nel racconto “Polenta e formaio zè bon”, in “Sentieri sotto la neve”.

“E’ lassù che ci siamo sentiti liberi – scrive Meneghello ne “I piccoli maestri” – e non è meraviglia che questi circhi, questi boschi, queste rocce fiorite ci siano passati dentro, come modi di coscienza, e ci sembrino ancora il paesaggio più incantevole che conosciamo”.

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