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Il trenino

Il trenino "Vaca mora" in una foto d'epoca (foto Bonomo)

Il trenino “Vaca mora” in una foto d’epoca (foto Bonomo)

La linea ferroviaria Piovene-Asiago fu inaugurata in un nevoso mattino di febbraio del 1910, a poco più di 25 anni dalla presentazione del primo progetto, voluto dall’imprenditore laniero senatore Alessandro Rossi, originario di Santa Caterina di Lusiana, per promuovere lo sviluppo dell’Altopiano favorendo il commercio di legname, marmo e lana e il decollo del turismo. La tratta, un’opera di alta ingegneria considerato il dislivello superato, fu dismessa fra grandi proteste degli altopianesi nel 1958, in seguito all’espansione della motorizzazione su gomma.

Il trenino, ribattezzato “Vaca mora”, sul Costo arrancava penosamente, e i viaggiatori più disinvolti potevano addirittura scendere, sgranchirsi le gambe e risalire con calma. Mario Rigoni Stern ne ha scritto diffusamente, ad esempio raccontando la sua partenza per il servizio militare, nel 1938, ne “L’ultima partita a carte”: “…una mattina di fine novembre, a un’ora antelucana, lasciai la famiglia, la casa, gli amici e il paese, come un uccello che mette le prime penne e vola lontano. Il trenino a cremagliera era sotto pressione di vapore e sbuffava, pronto a partire al segnale di tromba. Era buio, pioveva e tirava vento”. Del “piccolo treno fumoso” scrisse anche Goffredo Parise nel Sillabario n. 2, raccontando il suo arrivo ad Asiago nell’inverno del ’43.

Ora la ferrovia è percorribile come pista ciclabile sterrata da Campiello ad Asiago; delle sue stazioni, quella di Treschè Conca è sede della Pro Loco, quella di Canove ospita il Museo della Guerra e quella di Asiago l’Unione montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni.

Approfondimento sull’antica ferrovia

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