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Altar Knotto

L'Altar Knotto

Altar Knotto

La grande formazione rocciosa a strapiombo sulla Val d’Astico, a 1334 metri di quota nel territorio di Castelletto di Rotzo, è sempre stata fonte di miti e leggende per gli abitanti dell’Altopiano. “Sul monte, dopo i neri boschi d’abete – così descrive il luogo Mario Rigoni Stern ne “L’Altopiano dei Sette Comuni” (ed. Cierre) – si apre nel cielo una chiara radura coperta da ginestre e dove affiorano le ossa della Terra: macigni grigi levigati dal Tempo. Sotto precipita una valle con paesi sparsi lungo il fiume e, lontano la pianura fino al mare. La mia gente saliva fin quassù portando la vittima per il sacrificio; il popolo restava in silenzio fra le ginestre e le pietre, mentre i sacerdoti per un cunicolo si accostavano all’Antico Sasso in bilico sul baratro”.

Ma per completare la visita ad una delle zone più suggestive dell’Altopiano conviene partire un po’ più a valle (usando il sentiero 802 che inizia nel terzo tornante della strada che collega Albaredo allo Spiazzo Garibaldi) dall’altrettanto spettacolare Punta Altaburg (m. 1301), la cui croce richiama le antiche processioni cristiane che qui si svolgevano per riconsacrare a Dio questa località segnata dai riti pagani. Poco a monte dell’Altarknotto invece si può vedere l’Alta Kugela (ovvero “antico riparo” in cimbro, m. 1380). Nell’area dell’Altaburg sono state rinvenute in passato anche monete romane del 2 secolo d. C.

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