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Monte Cengio

Lo strapiombo del monte Cengio

Lo strapiombo del monte Cengio

Ultimo baluardo contro lo sfondamento dell’esercito austriaco verso la pianura veneta durante la Strafexpedition, il Monte Cengio (m. 1354) si affaccia a strapiombo sull’alta pianura veneta, un migliaio di metri sopra la Val d’Astico. Fino al 3 giugno del 1916 fu difeso strenuamente dalla Brigata dei Granatieri di Sardegna, che furono decimati dal fuoco imperiale e costretti a cedere le proprie posizioni, ma infliggendo perdite così pesanti al nemico da impedirgli di proseguire la sua corsa verso la pianura. Dei 10mila granatieri inviati sul’Altopiano per la battaglia ne sopravvissero poco più di 1000. Per celebrare il loro eroismo lo strapiombo sulla Val d’Astico fu ribattezzato “Salto dei granatieri”, e tutta l’area fu dichiarata “zona sacra alla patria”.

“Eravamo calmi – scrisse ne “La guerra del ’15” Giani Stuparich, che sul Cengio perse in quei giorni il fratello Carlo – In tutte le facce, dai solchi lividi, si leggeva una disperata fermezza: morire”.

Oggi la mulattiera di arroccamento consente una visione straordinaria sulla pianura sottostante. Ai caduti sono dedicate una chiesetta e una statua realizzata con dei pezzi di granata. La vicinanza alla Statale del Costo e la comodità della strada di accesso rendono il Monte una delle mete più frequentate dal turismo bellico.

 

 

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